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ICC ha rilasciato la seguente dichiarazione a conclusione del Global Health Summit di Roma. L’evento ha visto protagonista la presidenza italiana del G20 e la Commissione europea.

Di seguito le parole del Segretario Generale di ICC John W.H. Denton AO a margine dell’evento.

E’ molto deludente vedere le economie più ricche del mondo fare ancora una volta solo piccoli passi per affrontare la carenza cronica di vaccini nei paesi emergenti. L’impegno dell’UE di finanziare lo sviluppo della capacità di produzione di vaccini e dispositivi medici nei paesi meno sviluppati è certamente il benvenuto. Non si tratta però di una soluzione alla crisi visto il rapido aumento dei tassi di contagio in molte regioni via di sviluppo.

È difficile trovare, all’esito del summit, elementi di conforto per le comunità locali in difficoltà. Queste infatti pagano, ancora una volta, il prezzo delle nuove ondate di infezione e delle relative misure di contenimento. Il business globale ora guarderà al G7 del mese prossimo per colmare le lacune lasciate dalla Dichiarazione all’esito del Global Health Summit di Roma .

GLOBAL HEALTH SUMMIT DI ROMA: I CAPITOLI APERTI

Secondo ICC ci sono almeno tre fronti aperti. In primo luogo, la piena trasparenza su come le economie avanzate hanno intenzione di utilizzare le loro scorte di vaccini dal terzo trimestre di quest’anno in poi. Quale percentuale di queste andrà ai paesi bisognosi e quando?

In secondo luogo, serve un impegno serio per eliminare le restrizioni all’esportazione dei vaccini verso i paesi terzi. Si tratta infatti di una questione su cui la dichiarazione è poco chiara. Una tale scelta sarebbe del resto coerente con l’agenda dell’amministrazione Biden. Secondo il Presidente americano, mantenere le dosi in eccesso nei magazzini degli Stati Uniti non farà altro che rallentare ulteriormente le catene di approvvigionamento oltreoceano che continuano ad essere in affanno.

Infine, servono ulteriori fondi per un completo finanziamento dell’ACT-Accelerator dell’OMS. Urge anche un piano di finanziamento per consentire l’accesso ai vaccini fino al 2022 e rafforzare le reti di produzione delle componenti essenziali alla produzione.

Il G7 deve intraprendere tutte le azioni chieste dalla comunità imprenditoriale per superare la pandemia che mette a rischio i mezzi di sussistenza di milioni di persone in tutto il mondo.

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