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ICC avverte le economie più ricche del mondo. I paesi sviluppati rischiano di frenare la ripresa dell’economia globale se non cambieranno a breve il loro approccio alla gestione della pandemia di Covid-19.

In una dichiarazione rilasciata prima dell’incontro dei ministri delle finanze del G20, il Segretario Generale di ICC John W.H. Denton AO afferma:

“I ministri delle finanze delle economie più ricche del mondo correranno un enorme rischio se non intraprenderanno un’azione concertata per vaccinare il tutto il mondo. Mentre la domanda rimbalza in molte economie occidentali, stiamo già assistendo a dannose carenze di offerta in molti settori importanti – che alimenta un preoccupante picco di inflazione interna. L’unico modo per garantire una ripresa economica duratura dalla crisi del Covid-19 è investire in un grande sforzo di collaborazione per vaccinare il mondo.”

L’IMPEGNO DEL G20 SUI VACCINI

Il mese scorso i leader del G7 si sono impegnati a fornire mille miliardi di dosi di vaccini alle economie emergenti nei prossimi due anni. ICC – il rappresentante istituzionale di oltre 45 milioni di imprese – ha precisato che questi sforzi non sono ancora all’altezza del grande lavoro collaborativo necessario per eliminare la morsa del virus sull’economia globale.

Denton ha detto: “Urge un piano d’azione globale per la gestione del virus. Per mitigare i chiari rischi per l’economia globale legati ad una pandemia prolungata, i ministri delle finanze del G20 devono fornire qualcosa di molto più credibile rispetto a quanto fatto dai leader del G7. Un buon punto di partenza sarebbe l’impegno per sostenere un ulteriore aumento della capacità di produzione di vaccini e accelerarne la diffusione nei paesi in via di sviluppo. Il FMI ha stimato che sono necessari 50 miliardi di dollari – un investimento minore rispetto ai potenziali ritorni economici.”

Il FMI ha anche chiesto che il G20 definisca un piano d’azione per sostenere la liquidità a breve e lungo termine dei paesi in via di sviluppo.

LE RICHIESTE DI ICC AL G20

Conclude Denton: “La posizione di molti paesi emergenti in materia fiscale rimane una preoccupazione di primo ordine per il business globale. Il G20 deve fornire il suo pieno sostegno ad una nuova emissione di diritti speciali di prelievo. Rimaniamo dell’opinione che deve essere incluso un meccanismo trasparente per permettere alle economie avanzate di riassegnare le loro quote ai paesi che ne hanno bisogno. Altrimenti la liquidità offerta alle nazioni in via di sviluppo rischia di essere irrilevante rispetto alle loro reali necessità fiscali.

Sarebbe un errore per il G20 non raddoppiare i suoi precedenti sforzi per scongiurare il rischio di una – potenzialmente contagiosa – crisi delle obbligazioni dei mercati emergenti. Siamo profondamente preoccupati per il potenziale effetto di un inasprimento della politica monetaria statunitense con ricadute verso i paesi che hanno il debito in dollari. È necessaria un’azione preventiva sul debito da parte delle maggiori economie del mondo al fine di porre le basi per una ripresa duratura dalla pandemia negli anni a venire”.

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