Sostenibilità, responsabilità aziendale e trasparenza verso i cittadini e le istituzioni sono, ad oggi, importanti priorità per le aziende e per le istituzioni.
A tal proposito, negli ultimi anni, l’Unione Europea ha introdotto una serie di normative (es. Timber Regulation e Conflict Minerals Regulation) e proposte (es. Corporate Sustainability Due Diligence Directive e Deforestation Regulation) a sostegno e a difesa dei diritti umani e della tutela dell’ambiente da parte delle organizzazioni.
In Italia, sulla scia degli interventi normativi del legislatore europeo è stato recepito, mediante apposito Decreto Legislativo (d.lgs. 2 febbraio 2021, n.13), il Regolamento (UE) 2017/821 relativo ai Conflict Minerals, ossia stagno, tantalio, tungsteno, oro (e loro minerali) originari di zone di conflitto o ad alto rischio.
Nello specifico, il Regolamento dispone l’obbligo per le aziende di effettuare la Due Diligence della propria Supply Chain, definendo dapprima il livello di rischio dell’approvvigionamento di materie prime provenienti da zone fragili e, successivamente, valutando la probabilità che tali risorse possano effettivamente finanziare particolari situazioni come conflitti e/o lavoro forzato.
Il processo di Due Diligence, articolato in cinque fasi, si applica a tutte le società minerarie, ai commercianti di materie prime, alle fonderie e alle raffinerie (c.d. società “upstream”) che lavorano le materie prime nonché alle società che plasmano ulteriormente i metalli trasformandoli in prodotti finiti (c.d. società “downstream”), allo scopo di eliminare lo sfruttamento delle comunità minerarie locali ed evitare che il denaro finanzi gruppi armati o criminali.
Nel recepire il Regolamento, il legislatore italiano ha regolato gli aspetti procedurali e istituito un’apposita Autorità, incaricata della diffusione delle novità sul tema e del monitoraggio. L’Autorità Nazionale Competente Minerali e Metalli Responsabili (c.d. ANC3TG) offre supporto alle imprese ai fini dell’implementazione del processo di Due Diligence, svolge controlli ex-post di conformità presso gli importatori che rientrano nell’ambito di applicazione del Regolamento e, in caso di irregolarità, irroga le relative sanzioni amministrative.
Le imprese, nell’adempiere le prescrizioni contenute nel Regolamento, rafforzando la propria catena di fornitura la rendono più responsabile e assicurano una più consapevole gestione dei rischi, scongiurando possibili sanzioni e danni reputazionali.
Cristina Peano
Managing Director Protiviti
Guido Zanetti
Managing Director Protiviti