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maggio 2017 – In occasione del UN Annual Financing for Development (FfD) Forum, che si svolge a New York dal 22 al 25 maggio, ICC ha predisposto una nota indirizzata alle delegazioni presso le Nazioni Unite, a sostegno del rafforzamento del tema del trade finance nella Addis Ababa Agenda e per assicurare una risposta coordinata a livello internazionale per il divario stimato di 1,6 miliardi di dollari USA.
ICC è lieta, infatti, che nella bozza dell’ outcome document, attualmente in preparazione, si riaffermi il ruolo del commercio internazionale quale motore per una crescita economica inclusiva, per la riduzione della povertà e per la promozione di uno sviluppo sostenibile e plaude alla dichiarazione di impegno a promuovere politiche per facilitare l’accesso da parte delle Micro, Piccole e Medie imprese ad un sistema di trade finance equo e conveniente.

Il commercio internazionale, infatti, dipende fortemente dal trade finance, uno strumento essenziale per consentire a imprenditori e piccole imprese, in particolare nelle economie in via di sviluppo, di accedere ai mercati internazionali per l’approvvigionamento di materie prime, merci e macchinari e integrarsi nella catena del valore globale.
La crisi finanziaria del 2009, così come le più recenti restrizioni regolamentari in materia di antiriciclaggio e lotta al terrorismo, hanno ridotto fortemente la disponibilità di tale strumento di finanziamento, danneggiando in primo luogo proprio le Micro, Piccole e Medie Imprese. L’Asian Development Bank (ADB) stima la carenza di trade finance pari a 425 miliardi di dollari nelle economie in via di sviluppo asiatiche, mentre l’Unione Europea individua in 225 miliardi di dollari l’anno il gap in trade finance nell’area subsahariana.
ICC esprime una forte preoccupazione riguardo questo trend di stretta creditizia così marcato e prolungato e auspica che nel corso del prossimo UN Annual Financing for Development (FfD) Forum, che costituirà occasione per una importante revisione del meccanismo di finanziamento a sostegno dello sviluppo sostenibile, venga dato maggior risalto a questa tematica e all’impatto sulle imprese, e più in generale sul commercio internazionale, nell’ottica di individuare efficaci strumenti per invertire il processo di erosione di disponibilità di trade finance.

Un sistema sano di finanziamento del commercio internazionale, che consenta agli operatori e alle piccole imprese dei Paesi in Via di Sviluppo di progredire nella transizione verso un’economia più inclusiva, può certamente dare un importante contributo al conseguimento degli SDGs.

ICC, nella convinzione che un impulso al commercio internazionale possa contribuire alla crescita economica mondiale, alla creazione di posti di lavoro e al miglioramento della qualità della vita, ha da tempo incluso il tema dello sviluppo sostenibile al centro delle proprie attività, al fine di valorizzare il contributo del settore privato all’attuazione dell’Agenda 2030. Lo sviluppo sostenibile, infatti, presuppone una visione globale di aspetti economici, ambientali e sociali e un impegno congiunto a livello nazionale e internazionale, pubblico e privato.
I negoziati sul “Documento finale” del Forum 2017 per la finanza per lo sviluppo (FfD) sono attualmente in corso a New York.
Si tratta di un testo intergovernativo che, una volta raggiunto il consenso da parte delle delegazioni nazionali, fornirà raccomandazioni ai Governi e all’Organizzazione stessa per rafforzare il tema degli strumenti di finanziamento nell’ambito dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile.

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