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Lo studio avviato dalla Fondazione di Ricerca della International Chamber of Commerce mostra che le economie avanzate potrebbero perdere miliardi di dollari se portassero avanti la politica del nazionalismo dei vaccini.
Al contrario, una maggiore collaborazione e sforzi multilaterali possono garantire non solo un equo accesso al vaccino, ma anche una riduzione dei costi da sopportare.
L’economia globale rischierebbe di perdere ben 9,2 trilioni di dollari se i governi non riusciranno a garantire l’accesso ai vaccini COVID-19 anche alle economie in via di sviluppo: ben più della metà dei costi ricadrebbero solo sulle economie avanzate.

Nella lettera inviata a Ursula von der LeyenPresidente della Commissione europea, John DentonSegretario Generale della International Chamber of Commerce, ha espresso profonda preoccupazione per il piano dell’Unione Europea di imporre restrizioni alle esportazioni di vaccini, preoccupazione condivisa da tutta la comunità imprenditoriale.

La preoccupazione condivisa trae origine dallo studio sopracitato e che i rivela i costi esosi del nazionalismo dei vaccini sia per le economie avanzate che per quelle emergenti.

Quale soluzione?

Per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a tutti i test, i trattamenti e i vaccini COVID-19 sarà opportuno investire nell’ iniziativa dell’Accelerator Access to COVID-19.
Ad esempio, risulta sorprendente che se venissero investiti 27, 2 bilioni di dollari da parte delle economie avanzate si avrebbe un rendimento pari a 166 volte l’investimento nell’iniziativa ACT Accelerator.
Lo studio dimostra, inoltre, che le economie avanzate e i settori coinvolti, avendo un elevato grado di esposizione a livello internazionale, subiranno le perdite più elevate.

Risultati principali:

  • I costi economici sostenuti dai Paesi più ricchi in assenza di un coordinamento multilaterale che garantisca l’accesso e la distribuzione equa dei vaccini oscillano tra i 203 bilioni e i 4,5 trilioni di dollari, a seconda di quanto salde siano le relazioni commerciali e la rete di produzione internazionale. L’Acceleratore ACT ha avuto un costo totale di 38 bilioni di dollari.
  • I costi di cui sopra sono nettamente superiori rispetto a quelli stimati dagli studi precedenti che avevano calcolato i costi dell’inerzia dei Paesi ricchi tra i 119 e i 153 bilioni di dollari nel 2021, fino ad arrivare a 466 bilioni di dollari nel 2025. (Duke Health, Eurasia Group, RAND). La differenza dei risultati dipende dal fatto che lo studio condotto da ultimo ha preso in esame una vasta gamma di Paesi e settori, prendendo come riferimento anche il commercio internazionale e tutta la catena di produzione connessa.
  • Lo studio mostra una chiara connessione tra il costo economico della distribuzione irregolare del vaccino e i legami commerciali: più l’economia di riferimento sarà aperta e maggiore dovrà essere l’incentivo economico che questa dovrebbe avere nel garantire ai partner commerciali la fruizione del vaccino.
  • Se le economie avanzate continueranno a dare la priorità del vaccino soltanto alla propria popolazione senza garantire un’equa vaccinazione anche per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo il costo globale oscillerà tra 1,5 e 9,2 trilioni di dollari.
  • Il costo economico previsto per gli Stati Uniti andrà da 45 bilioni a 1,38 trilioni di dollari. Il costo economico previsto per il Regno Unito andrà da 8.5 a 146 bilioni di dollari. Il costo economico previsto per la Germania andrà da 14 a 248 bilioni di dollari.
  • Le economie avanzate maggiormente colpite includono molti Paesi europei (compresi Belgio, Francia, Germania, Olanda) e inoltre, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti potrebbero arrivare a perdere il 3.9% del loro PIL rispetto a quanto salvaguarderebbero in un mondo in cui è garantito un equo accesso al vaccino.

Leggi la lettera inviata da John Denton

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